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Sollevamento

Sollevamento

Le macchine per sollevare, in generale, sono di diverso tipo e molte non richiedono l’uso di particolari acciai per sopportare gli sforzi alle quali sono dedicate ma altre, più sofisticate, richiedono particolari cognizioni di calcolo strutturale per garantire la capacità di sollevamento, i margini di sicurezza, la durata in servizio.

Questi macchinari, più complessi, si possono suddividere in:

Autogru semoventi
per grandi sollevamenti
Gru retro-cabina
montate su autocarri, molto versatili
Piattaforme porta-uomo
per portare un operatore a quote elevate
Pompe per calcestruzzo
per trasferire il conglomerato da terra a quote più alte
Gru telescopiche
per movimentare containers "reach stakers", per spostare i containers sia in pile frontali ma anche in seconde, terze, quarte file in profondità
Elevatori telescopici
per la movimentazione di vari materiali per edilizia, agricoltura, ecc.

Queste apparecchiature, in tempi relativamente brevi, hanno subito una grande evoluzione sia nel dimensionamento, nella leggerezza che nelle portate ed in generale in tutte le performance che identificano il lavoro che devono svolgere.

Questo cambiamento positivo è dovuto soprattutto agli acciai impiegati ed alla creatività e sicurezza di calcolo dei progettisti che hanno usato ogni variante di limite di snervamento, per modellare le esigenze derivate dalle varie tipologie di sollevamento.

L’effetto “canna da pesca”

Fino agli anni ’80 queste macchine avevano bisogno di spessori molto grossi e di numerose saldature, data la difficile o impossibile formabilità a freddo delle lamiere che venivano impiegate per realizzarle, con conseguente notevole peso proprio. Oggi si possono costruire bracci di diversa sezione, piegati a freddo, con una sola saldatura di chiusura, con differenti gradi di limite elastico, nei differenti tipi di acciaio (da 700 Mpa, 900 Mpa, 960 Mpa, 1100 Mpa, 1300 Mpa), combinati tra loro, per produrre manufatti sempre più leggeri ed aumentare le portate.

Quando il braccio di una gru montata retro cabina, è caricato con tutti gli sfili distesi, si nota un fenomeno che in gergo si chiama “effetto canna da pesca “. Quando il carico è stato posato, le tensioni si normalizzano e la curva molto evidente, dovuta al carico, rientra e permette agli sfili idraulici di rientrare l’uno nell’altro, non solo una volta ma nell’arco di tutta la vita in servizio della gru. Questo una volta non succedeva e le gru avevano una struttura arcaica, rigida, pesante e poco versatile ed inoltre i bracci saldati pesantemente, avevano nei cordoni di saldatura e nelle zone termicamente alterate, estesi punti di debolezza.

Le presso piegatrici attuali, riescono a piegare a freddo tutti i gradi menzionati precedentemente e la forma delle diverse sezioni richieste dal progettista, può essere realizzata pur con grande cura ed esperienza degli operatori.

Tutto il mondo del sollevamento ha beneficiato di questa evoluzione nella fabbricazione degli acciai trattati termicamente; anche le macchine per deformarli hanno rincorso questa evoluzione e sono state adattate nelle loro caratteristiche in funzione degli acciai da lavorare.

Il core business della VENTURI ACCIAI srl è sicuramente dedicato a questo settore e a tutte le operazioni necessarie alla preparazione dei componenti delle macchine di sollevamento già citate: taglio adeguato, preparazione dei bordi per le saldature successive e piega a freddo, utilizzando un parco presse sicuramente interessante per numero, dimensioni e potenze.

Non solo bracci di sezione diversa ma anche stabilizzatori, telai, torrette ed altre decine di componenti, vengono lavorati e forniti in kit imballati per il successivo trasporto.